Il MAXXI è contenitore e contenuto, palazzo e spazio espositivo, con pareggio nella dignità delle due funzioni (e un sospetto squilibrio a favore della funzione esteriore, dopo illustri precedenti a partire dal Guggenheim di Frank Lloyd Wright e dal Centre Georges Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers). L'edificio di Zaha Hadid sviluppa in orizzontale quei moduli “danzanti” che altrove abbiamo visto in verticale, fasce e nastri che si uniscono e divergono, si intrecciano per creare prospettive inedite e ingressi luce particolarissimi.
Sulla via si è colpiti dalla quasi invisibilità dell'intervento attuale: nella facciata della caserma militare conservata integralmente si intravedono alle estremità due moduli di cemento armato. Varcando il cancello di via Guido Reni si è colpiti dal fianco, la vera facciata dell'edificio attuale, sovrapposizione di curve e diagonali, stratificazione di cemento, vetro, acciaio. Entrando all'interno si è colpiti dallo spazio, cattedrale laica di vuoto immenso con fughe di passerelle aeree. Visitando le gallerie si è colpiti da una nuova, inedita concezione dello spazio, che rivela la genialità, universalmente riconosciuta, dell'architetta irachena; gallerie che saranno stimolo a concepire allestimenti non usuali e mai scontati. Il MAXXI di Zaha Hadid è talmente bello e stupefacente che si ha un solo rischio, nel visitarlo: che la nostra percezione sia attratta dal contenitore, distratta per la forte emozione.
Infatti l'architettura di Zaha Hadid rompe con la griglia urbanistica squadrata e razionale del quartiere Flaminio, inventa nuovi spazi pubblici, si struttura come un luogo fluido, di passaggio e di interconnessione. In questa prospettiva gli spazi del MAXXI dialogano allo stesso tempo con le architetture limitrofe e con l'ambiente circostante in una compenetrazione continua tra interno ed esterno, favoriti dalle vetrate e dalle linee curve e trasversali che, anziché segnare chiusure, sembrano favorire aperture e mescolanze.
All'inaugurazione Pio Baldi, presidente della Fondazione MAXXI, ha definito la costruzione di Zaha Hadid “un edificio di una bellezza disarmante”, una grande opera pubblica italiana che vivrà anche grazie alla Fondazione “I love MAXXI”, nata per raccogliere fondi privati. Invece Sgarbi, in controtendenza, lo ha definito “sgradevole, ma luminoso”.
Margherita Guccione, direttore di MAXXI Architettura, ha parlato di un “giorno lungamente atteso, oltre dieci anni”, spiegando la doppia connotazione di museo tradizionale e museo sperimentale. Per quel che concerne la sezione architettura, le mostre inaugurali sono: “Luigi Moretti architetto” (in collaborazione con l'Università della Svizzera italiana e nell'allestimento insolito e bellissimo di Aldo Aymonino, preceduto dalla “tromba” dell'indiano Anish Kapoor), dove le immagini attuali di Gabriele Basilico si confrontano con i progetti dell'architetto passato dal razionalismo all'informale; “Spazio”, dove il museo mostra la propria collezione attraverso 10 installazioni appunto sul tema dello spazio, definito secondo una concezione contemporanea; quindi un video: Studio Azzurro ha reinterpretato immagini oniriche di cultura architettonica italiana degli ultimi cinquant'anni con un video che viene proiettato su uno schermo lungo 50 metri; infine il progetto del MAXXI di Zaha Hadid nello spazio che diventerà archivio dell'architettura.
Anna Mattirolo, direttore di MAXXI Arte, ha confermato l'importanza della giornata, occasione di presentazione di un nuovo museo nazionale. Le iniziative espositive della sezione arte sono: la collezione permanente, incentrata sul tema dello spazio, con una scelta di opere che meglio seguono il tema di un edificio così significativo, un edificio che pone l'Italia in ambito internazionale; “Gino De Dominicis”, curata da Achille Bonito Oliva, una retrospettiva dedicata all'artista marchigiano, il più contemporaneo degli italiani; “Ataman, mesopotamian dramaturgies”: la cifra multiculturalistica del giovane artista turco esprime perfettamente una delle vocazioni del MAXXI, essere al centro del bacino del Mediterraneo, essere al centro dell'Europa: l'incrocio di culture come arricchimento.
Zaha Hadid, regina dell'inaugurazione, diva ieratica e solenne, ha spiegato le ragioni del suo progetto: conservare parzialmente le strutture militari esistenti per dare un senso diverso allo spazio, “portare luce allo spazio” non inteso in senso unico e chiuso ma fluido. L'opera è la sintesi dei due periodi della Hadid, astrattismo e spazi fluidi. Il MAXXI viene concepito come un nuovo spazio con una sua propria identità, in omaggio a Roma, vista come “luce e stratificazione storica”. Gli spazi espositivi sono stati pensati per fornire la massima libertà di manovre negli allestimenti di mostre temporanee. Nel suo discorso sono emerse anche le difficoltà nella realizzazione di un progetto non ancora ultimato, i continui cambiamenti di governo, le ansie per i finanziamenti, ma anche i ricordi di un viaggio da ragazzina a Roma.
Electa pubblica la guida del museo, che si apre con una significativa foto aerea del quartiere dove si gusta l'intreccio dei moduli orizzontali “danzanti” pensato da Zaha Hadid. Quindi la visita al museo, dalla piazza, spazio aperto urbano e vivibile (coi sassi che mettono a dura prova i tacchi e gli equilibri delle signore), all'atrio, intricata geometria di scale che conducono agli spazi labirintici e fluidi connotati dal cemento a vista, dall'auditorium alla caffetteria, alle sale Claudia Gian Ferrari e Carlo Scarpa, ricavate all'interno della ex caserma ed ottimo esempio di riutilizzo contemporaneo di spazi industriali. A seguire il museo di architettura e il museo di arte con le loro collezioni permanenti inframezzate da viste delle gallerie. Per chiudere e “per saperne di più”, una utile sezione su attività e servizi, educazione, storia e contesto urbanistico, concorso, protetto e cantiere.
MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma, via Guido Reni 4a, aperto da martedì a domenica dalle 11 alle 19 (giovedì chiusura alle 22), lunedì chiuso, ingresso euro 11,00, cataloghi Electa, infoline 06.3210181, sito internet www.fondazionemaxxi.it
FRANCESCO RAPACCIONI